Roma, 26 luglio 2024 – ANITA, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese dell’autotrasporto merci e della logistica, esprime il suo plauso nei confronti della delibera approvata nel CdM di oggi su iniziativa del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che autorizza l’Avvocatura dello Stato a procedere per depositare il ricorso nei confronti dell’Austria per le limitazioni al transito dei veicoli pesanti lungo l’Asse del Brennero.
“ANITA prende atto con soddisfazione della decisione del CdM sul ricorso alla Corte di Giustizia UE per mettere fine ai comportamenti antieuropei, illegittimi e di concorrenza sleale da parte dell’Austria, che determinano sia un vantaggio competitivo dei prodotti austriaci sui mercati europei rispetto a quelli italiani, sia la disparità di trattamento dei vettori italiani rispetto a quelli austriaci. L’obiettivo è quello di ristabilire quindi il fondamentale diritto europeo alla libera circolazione delle merci e delle persone”, lo afferma Thomas Baumgartner, Past President di ANITA con delega al Brennero.
“Voglio esprimere ancora una volta i miei migliori ringraziamenti all’Esecutivo italiano, che, su impulso del Ministro Salvini, ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di consegnare nelle mani della Giustizia europea il ricorso nei confronti dell’Austria per la violazione degli obblighi sanciti dal Trattato sul funzionamento dell’Unione attraverso l’applicazione di divieti unilaterali al Brennero. L’avvio della procedura rappresenta un avvenimento storico per l’autotrasporto merci nazionale, che dopo anni di prevaricazioni può sperare nel concreto riconoscimento dei diritti fondamentali di libera circolazione e concorrenza in seno all’Unione europea”. Lo dichiara Riccardo Morelli, Presidente ANITA, che inoltre sottolinea: “Auspichiamo dunque che la giustizia faccia il suo corso e che nel frattempo l’attenzione sull’attraversamento delle Alpi coinvolga anche gli altri confini. La permeabilità dell’intero arco alpino è centrale per gli scambi commerciali tra Nord e Sud Europa e, nondimeno, per la competitività dell’economia italiana”.