Ancora in rallentamento l’economia italiana: il caro-energia è persistente e l’inflazione è a valori record. Inoltre, con il rialzo dei tassi di interesse e la minore liquidità a causa delle bollette energetiche, le imprese italiane rischiano di indebitarsi a costi alti. La manifattura tiene, i servizi sono andati bene in estate, le costruzioni sono in frenata.
L’export italiano è in espansione finora, ma l’Eurozona è attesa debole e negli USA il rimbalzo potrebbe essere temporaneo.
Questa la sintesi dell’andamento dell’economia italiana fornita dal centro Studi di Confindustria con la “Congiuntura flash” del mese di novembre, consultabile
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Dall’analisi si evince un costante rallentamento dell’economia nazionale causato principalmente dall’aumento dei costi energetici e dai livelli record di inflazione registrati nell’ultimo anno, che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi a causa della minore liquidità delle imprese e dell’aumento progressivo del costo del debito.
Questi fattori rischiano di rallentare la sorprendente crescita del PIL nazionale annuo, che nei primi mesi del 2022 aveva fatto registrare un +3,9 % rispetto all’anno precedente, grazie principalmente all’espansione del settore turistico ed alla tenuta del sistema industriale in termini di produzione.