Comunicato stampa - ANITA: il voto del Parlamento europeo sugli EMS va nella giusta direzione anche per lo shift modale
Roma, 12 marzo 2024 – ANITA è soddisfatta della posizione raggiunta oggi dal Parlamento europeo sulla revisione della direttiva che disciplina i limiti di peso e dimensioni dei veicoli pesanti utilizzati nel trasporto di merci e che pone l’obiettivo di incentivare l’utilizzo di mezzi ad emissioni zero.
Tra le misure adottate c’è quella di mettere in chiaro la possibilità per gli Stati Membri di consentire la circolazione di mezzi con lunghezza fino a 25,25 metri all’interno del territorio europeo, avendone riconosciuto il contributo che questi complessi veicolare possono dare agli obiettivi di sostenibilità ambientale perseguiti dall’Unione europea.
“La revisione della Direttiva rappresenta un passo fondamentale per riconoscere le sperimentazioni condotte dagli Stati Membri e diffondere l’utilizzo degli European Modular System sul territorio comunitario” - ha dichiarato il Presidente di ANITA Riccardo Morelli. “Il voto di oggi esprime una concreta apertura verso le innovazioni e i benefici connessi già ampiamente dimostrati nei Paesi dove tali sistemi modulari circolano ormai da diversi anni, come nel caso della Germania che li utilizza dal 2015 o da altri Paesi europei quali ad esempio la Spagna, il Portogallo, il Belgio e l’Olanda.”
“Siamo soddisfatti – prosegue Morelli – anche in virtù del fatto che la nostra Associazione, da sempre, ha proposto alle istituzioni nazionali la sperimentazione degli EMS su specifiche tratte, anche prevedendo il loro utilizzo nelle operazioni di trasporto intermodale. Occorre ora trovare le sinergie con il mondo ferroviario per esplorare le condizioni di impiego di questa soluzione di trasporto, nell’ottica dello shift modale. Ora ci auguriamo che il Consiglio confermi questa posizione”.
ANITA ha costantemente seguito i risultati delle sperimentazioni condotte finora dagli altri Stati, che hanno confermato i benefici ambientali, un minore impatto sull’infrastruttura stradale perché l’EMS assicura una distribuzione del peso su un maggior numero di assi, la possibilità di conseguire guadagni di efficienza, produttività, competitività e, infine, un maggiore sviluppo dell’intermodalità.
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