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Pacchetto mobilità: riunione del Consiglio dei Ministri Europeo
06/12/2017
Pacchetto mobilità: riunione del Consiglio dei Ministri Europeo

I lavori del Consiglio dei Ministri dei Trasporti Europeo, riunitosi ieri, hanno affrontato le questioni legate al Pacchetto mobilità.

La posizione dell’Italia, portata avanti dal Ministro Graziano Delrio, sostiene la necessità di condizioni concorrenziali eque, riduzione dei costi amministrativi per le imprese e sostenibilità ambientale del trasporto. Inoltre è stato tenuto il punto sulla volontà di non applicare nessuna ulteriori liberalizzazioni, finché non ci saranno regole certe sui diritti dei lavoratori. L’Italia ha condiviso anche la dichiarazione comune dei Paesi della Road Alliance sulla necessità di rafforzare diverse componenti del pacchetto mobilità.

Proprio nella dichiarazione di ieri, i Paesi della Road Alliance evidenziano i seguenti principi: Istituire un mercato dell’autotrasporto merci su strada unico, con concorrenza leale, fissando le condizioni atte a garantire condizioni di lavoro dignitose per i conducenti sulla base del principio “pari retribuzione per pari lavoro”, tenendo nella dovuta considerazione la sicurezza dei conducenti e degli utenti della strada e rafforzando la lotta contro la frode e le pratiche illecite.

Si è discusso anche di divieto di riposo in cabina, sul quale è emerso un sostegno misto, sul cabotaggio per il quale ancora non è stata raggiunta una posizione comune soprattutto su alcuni aspetti tecnici come il limite numerico delle operazioni eseguibili, che la Commissione vorrebbe eliminare e le giornate che l’Italia vorrebbe ridurre. Infine, in tema di distacco la Commissione cerca una soluzione comprensiva della soglia che fa scattare le previsioni del salario minimo.

L’Italia vuole che l’Unione Europea condivida gli sforzi per contrastare i fenomeni distorsivi della concorrenza, introducendo regole chiare, efficaci e difficili da aggirare in modo tale da regolamentare i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti nell’attività di autotrasporto, al fine di promuovere la legalità.

Per quanto riguarda le condizioni di lavoro del personale distaccato devono essere tutelate in maniera adeguata alla delicatezza dell’attività svolta, per le quali occorre sfavorire attività scorrette e dumping sociale. Sul divieto di riposo in cabina l’Italia condivide la proposta esplicita di divieto della Commissione.

La tariffazione stradale è uno dei pilastri del Pacchetto mobilità e ha 3 obiettivi: la digitalizzazione, per rendere le tariffe simili e interoperabili tra i Paesi membri dell’Ue, la diminuzione delle emissioni inquinanti, la qualità delle strade e della viabilità. Attualmente, i Paesi membri non comunicano l’uno con l’altro nei sistemi di pedaggio. Manca, infatti, un sistema di pedaggio digitale e interoperabile che ridurrà gli oneri per i trasportatori e aumenterà le entrate. I pedaggi rappresentano uno strumento forte per diminuire le emissioni e le altre esternalità negative che devono seguire il principio secondo cui “chi più usa e inquina, più paga”. Le vignette non sono eque e ciò non è più accettabile. È necessario investire maggiormente nel sistema di pedaggio che deve essere equo per garantire investimenti, posti di lavoro e crescita.

L’Italia condivide la proposta della Commissione Ue di revisione della direttiva Eurovignette e ritiene importante includere nell’ambito di applicazione non solo i mezzi pesanti ma anche gli altri veicoli per evitare discriminazione e puntare sull’utilizzo di combustibili alternativi per ridurre le emissioni nocive poiché solamente trattando equamente tutti gli utenti della strada è possibile ottenere un impegno comune per la decarbonizzazione.

Limitare l’applicazione degli oneri dei costi esterni ai soli autotrasportatori non sarebbe equo e contrasterebbe con il principio di “chi più usa e inquina, più paga”. L’Italia ha accolto con favore anche la proposta di abolizione delle deroghe per alcune categorie di peso dei mezzi di trasporto merci, che avevano effetti distorsivi per la concorrenza.

Si rende necessario il reinvestimento degli introiti da pedaggi nella manutenzione e nell’ammodernamento delle infrastrutture poiché è importante che gli utenti della strada abbiano consapevolezza che gli importi richiesti vadano a migliorare l’infrastruttura.