La Commissione europea ha avviato oggi una procedura di infrazione contro l’Austria per quanto riguarda l’applicazione della legge austriaca sul salario minimo, volta a contrastare il fenomeno del dumping sociale nel settore dei trasporti su strada, come accaduto in passato nei confronti della Germania e della Francia per l’applicazione di norme analoghe.

In seguito a uno scambio di informazioni con le autorità austriache e una valutazione giuridica approfondita delle misure attuate, la Commissione ha deciso oggi di inviare una lettera di diffida all’Austria, che costituisce il primo passo nella procedura di infrazione.

Pur appoggiando pienamente il principio dei salari minimi nazionali, la Commissione ritiene che l’applicazione della legislazione austriaca a tutte le operazioni di trasporto internazionale con carico e/o scarico in territorio austriaco, limiti la prestazione dei servizi e la libera circolazione delle merci in modo sproporzionato.

La Commissione, infatti, che in qualità di custode dei trattati deve anche garantire la compatibilità di applicazione delle misure nazionali con il diritto dell’UE, ritiene che siano disponibili misure più idonee a tutelare la protezione sociale dei lavoratori e garantire una concorrenza leale, consentendo comunque la libera prestazione dei servizi e circolazione delle merci.

Poiché esistono normative analoghe in diversi Stati membri che hanno effetti negativi sul mercato interno, la Commissione sta lavorando a una soluzione sostenibile e applicabile a livello europeo. Nel frattempo, le autorità austriache hanno due mesi per rispondere agli argomenti avanzati dalla Commissione nella lettera di diffida.