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Riforma portuale: parere positivo del Consiglio di Stato
12/05/2016
Riforma portuale: parere positivo del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha espresso il proprio parziale apprezzamento allo schema di decreto per la razionalizzazione delle Autorità portuali, nel documento diffuso dalla Commissione speciale.

Relativamente all’attuale struttura del sistema portuale italiano, considerato troppo complesso e frammentato, è stato evidenziato lo spirito innovativo, sia dalpunto di vista giuridico sia socio-economico, orientato alla riorganizzazione e semplificazione del sistema che contempla procedure più snelle e meritocratiche di individuazione dei vertici delle Autorità portuali, oltreché per la riduzione di queste ultime da 24 a 15 che assumeranno la denominazione di Autorità di Sistema Portuale (AdSP).

Proprio su questo aspetto il Consiglio di Stato invita, a mantenere coerente l’impianto di riforma, senza cedere a deroghe e dilazioni, su spinta delle istanze regionali e locali, non sostenute da forti motivazioni oggettive.

Pur apprezzando lo schema di decreto, il Consiglio è convinto che la riforma da sola, non sia sufficiente a ridare slancio economico al "Sistema Mare" dell’Italia, con il rischio, quindi, che si indebolisca o resti incompiuta, puntualizzando che: sarà necessario separare l’attività di gestione del porto dalle attività economiche di interesse portuale tramite l’esplicitazione, nel testo normativo, del “divieto per le Autorità di governo di svolgere operazioni economiche in ambito portuale, anche indirettamente per il tramite di società partecipate”.

Viene anche sottolineato il valore di “una visione che non si limiti a una mera riduzione dei vertici territoriali di governo dei porti e alla istituzione di ’tavoli’ di coordinamento a livello locale e nazionale, ma che sia di vero rilancio della portualità sulla base della pianificazione nazionale e dell’apertura al mondo della logistica e dell’intermodalità”, e segnala, “l’opportunità del compimento di altre riforme attualmente in itinere e strettamente collegate”, come ad esempio la riforma degli interporti.